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Che cos'è la sicurezza per i bambini? Dove, quando e con chi si sentono al sicuro?  E' nato da queste importanti domande il progetto «A caccia di Mostrischio» che nei mesi di gennaio e febbraio ha coinvolto i bambini delle classi terze delle scuole «Marco Polo», «Aldo Dall'Aglio» e «Martin Luther King».  A premiarli per la loro diligenza sono stati l'assessore alla Scuola Iuna Sassi, il responsabile del servizio prevenzione e sicurezza dell'Ausl Carlo Veronesi, la responsabile della prevenzione di Inail, ente divulgatore del progetto, Sandra Berselli e il presidente della Protezione Civile Ivano Marmiroli, insieme al dirigente dell'VIII Circolo Remo Cesare Fiocchi e all'ideatore del progetto Roberto Gentilini.  Il diploma di cacciatori di Mostrischio è arrivato però solo dopo aver fatto il giuramento solenne di tenere gli occhi ben aperti: insieme all'attestato, ogni cacciatore ha ricevuto una vistosa pettorina catarinfrangente offerta dallo sponsor Federperiti e uno zainetto donato dalla Protezione Civile.  Il progetto, che ha coinvolto 150 bambini di sette classi terze, si è articolato in quattro incontri: il primo teso a creare nel bambino un insieme di sensazioni e pensieri positivi associato al concetto di sicurezza, il secondo dedicato alla sicurezza in ambito scolastico e tra le pareti domestiche, il terzo basato alla sicurezza stradale in cui ogni bambino ha rivestito il ruolo attivo di autista e passivo di passeggero, mentre il quarto ed ultimo appuntamento ha guardato alla sicurezza in ambito lavorativo, considerando i bambini come i lavoratori del domani.  Nessuno degli incontri però si è tenuto sotto forma di lezione frontale. Giochi, immagini, suoni: i concetti, si sa, passano meglio, se li si assimila con il sorriso. Un ruolo attivo è stato riservato anche ai genitori dei piccoli cacciatori di Mostrischio, entusiasti proprio come i loro figli della riuscita di un progetto volutamente «povero», a costo zero, ma che ha portato le nuove leve ad essere maggiormente consapevoli dei rischi nascosti nei diversi ambienti in cui vivono la loro quotidianità, dalla casa alla strada, dalla scuola alla palestra. 

 

 

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